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Approfondimento: l'Uragano Ophelia nell'Oceano Atlantico Orientale

In questi giorni, sullo scenario meteorologico internazionale, la scena é sicuramente dominata dall’Uragano Ophelia, in queste ore a poca distanza dall’arcipelago delle Isole Azzorre. Attualmente lo stesso é classificato come di Categoria 3 sulla Scala Saffir-Simpson, con venti nel range compreso tra i 178 e i 208 km/h, e raffiche fino ai 225 km/h. Le previsioni dei danni sulla terraferma, secondo le statistiche della scala, sono categorizzate in grandi alberi abbattuti, distruzione di strutture mobili, danni di una certa rilevanza alle case. Le basse zone costiere vengono interessate, 3/5 ore prima dell’approssimarsi del centro del ciclone, da inondazioni con acqua fino a 4 metri oltre il normale livello.

Nell’immagine sopra allegata possiamo vedere la tempesta in pieno oceano, ripresa dal satellite polare SUOMI/NPP che ci ha fornito questo scatto ad elevata risoluzione. Possiamo facilmente distinguere l’occhio centrale della bassa pressione, con valori minimi di circa 960 mb. E’ ufficialmente stato riconosciuto come il piú intenso uragano nell’Oceano Atlantico Orientale mai registrato prima d’ora, essendosi formato e sviluppato in una zona dove di solito questo tipo di tempeste vanno a dissiparsi. La ragione della sua longevitá e forza va ricercata nelle temperature superficiali dell’acqua del mare piú elevate della norma, che continuano a fornire energia per la sua crescita.
Fortunatamente, non vi sono terre emerse che verranno interessate dalla sua attuale intensitá, eccetto per la piccola isola di Santa Maria dell’arcipelago atlantico, che verrá lambita dalla circolazione esterna dell’uragano durante la notte odierna. Successivamente, é prevista una sua attenuazione con il passare dei due giorni prima del landfall sulle coste meridionali irlandesi, stando alle previsioni attuali, illustrate nelle due mappe sottostanti.

A questa sera le zone costiere del sud ovest dell’Irlanda potrebbero ricevere venti intensi con picchi fino a 160 km/h, con l’occhio del ciclone in transito a pochi km dalla terraferma. Il ciclone muoverá abbastanza velocemente verso nord est, transitando sull’isola verde per poi -continuando il suo indebolimento- passare sulla Scozia centrale e rientrare nella circolazione globale a ridosso della Sccandinavia. Dalla mia posizione sulle Ebridi Esterne non dovremmo ottenere venti particolarmente intensi, se paragonati a quelli previsti per l’Irlanda, tuttavia vi potrebbero essere modifiche al tragitto della tempesta che andranno monitorate in tempo reale.

Una situazione estremamente interessante dal punto di vista meteorologico, sia data la raritá di eventi del genere, sia dato il generale interesse in fenomenologie intense come uragani e tifoni. Bisognerá seguire attentamente l’evoluzione modellistica dei prossimi giorni, per poter considerare con piú precisione traiettoria ed intensitá dei venti al suolo, dato il suo spostamento sostenuto intorno ai 40 km/h. Ai prossimi aggiornamenti.

Giuseppe Petricca

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