Rassegna web

Satellite in caduta, cambia tutto: Italia fuori pericolo!

AGGIORNAMENTO ORE 03:00
Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana ha comunicato che la previsione di rientro del satellite UARS è centrata intorno alle 6.40 (ora italiana) di sabato 24 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 4.40 e si chiude alle 8.30.
Considerato l’intervallo orario di interesse per l’Italia, compreso tra le 3.34 e le 4.12, al momento è da escludere la possibilità che uno o più frammenti del satellite cadano sul territorio del nostro Paese.
Tuttavia il Comitato Operativo continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione in stretto raccordo con le strutture di coordinamento attivate in tutte le regioni interessate, fino al termine della finestra d’interesse per l’Italia.
BOLLETTINO NASA:
As of 7 p.m. EDT on Sept. 23, 2011, the orbit of UARS was 90 miles by 95 miles (145 km by 150 km). Re-entry is expected between 11 p.m. Friday, Sept. 23, and 3 a.m., Sept. 24, Eastern Daylight Time (3 a.m. to 7 a.m. GMT). During that time period, the satellite will be passing over Canada, Africa and Australia, as well as vast areas of the Pacific, Atlantic and Indian oceans. The risk to public safety is very remote
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AGGIORNAMENTI DEL 23/09/2011

AGGIORNAMENTO ORE 23:30
Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato il seguente aggiornamento: la previsione di rientro è centrata intorno alle 5.30 (ora italiana) di sabato 24 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 3.00 e si chiude alle 8.00. All’interno di questa fascia oraria l’intervallo di interesse per l’Italia rimane compreso tra le 3.34 e le 4.12. Anche se questo passaggio sta diventando progressivamente marginale, non è ancora da escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul territorio italiano.
GGIORNAMENTO ORE 21:45
Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato i seguenti aggiornamenti:
– l’aumento all’1,1% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano;
– la conferma di una sola fascia oraria di interesse per l’Italia, ovvero quella tra le 3:34 e le 4:12 del 24 settembre.
In considerazione di questo scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia.

Aumenta la tensione in Italia per l’arrivo del satellite UARS. Dalle ultime notizie sembrerebbe che la probabilità che i frammenti cadano sull’Italia sia aumentata. Si parla dunque del 1.1%, questo è quanto dichiarato dalla Protezione civile che invita i cittadini delle regioni settentrionali a mantenere la calma e a non sostare in luoghi all’aperto. Dalle ultime notizie emerge che la fascia oraria 21.25-22.03 di oggi è annullata.
Rimane dunque la possibilità che i detriti del satellite UARS cadano tra le 3:34 e le 4:12 di domani 24 settembre. Le aree interessate sono: le Province di Trento e Bolzano,le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, Brescia e Sondrio in Lombardia. Salve dunque Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna.
GGIORNAMENTO ORE 18:00
Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato i seguenti aggiornamenti:
– la diminuzione allo 0,9% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano;
– l’esclusione, al momento, della traiettoria compresa nella fascia oraria tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre. Pertanto rimane solo una fascia di interesse per l’Italia, quella tra le 03:34 e le 04:12 del 24 settembre.
In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia. Sarebbero di conseguenza escluse la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria e l’Emilia Romagna
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AGGIORNAMENTO ORE 17:46
L’ultimissimo update della NASA (www.nasa.gov) evidenzia alcune significative novità: “…L’attività solare ormai non è più un fattore che influenza la discesa del satellite. ..Sembra che l’orientamento o configurazione del satellite siano cambiati e che lo stesso ora stia decadendo lentamente“. Si attendono, quindi, riscontri circa l’influenza dei suddetti cambiamenti sulla percentuale di rischio per l’Italia. A causa del rallentamento, secondo la NASA, i circa 26 detriti che potrebbero precipitare terra  sarebbero attesi, a questo punto, tra l’una ora italiana e le 5 di domani mattina
IL TESTO DELL’ULTIMO BOLLETTINO NASA:
As of 10:30 a.m. EDT on Sept. 23, 2011, the orbit of UARS was 100 miles by 105 miles (160 km by 170 km). Re-entry is expected late Friday, Sept. 23, or early Saturday, Sept. 24, Eastern Daylight Time. Solar activity is no longer the major factor in the satellite’s rate of descent. The satellite’s orientation or configuration apparently has changed, and that is now slowing its descent. There is a low probability any debris that survives re-entry will land in the United States, but the possibility cannot be discounted because of this changing rate of descent. It is still too early to predict the time and location of re-entry with any certainty, but predictions will become more refined in the next 12 to 18 hours.
AGGIORNAMENTO ORE 15:35
Al momento il Comitato tecnico scientifico non ha comunicato novità rispetto all’aggiornamento delle 12.30. La probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano rimane per ora all’1,5%, così come rimangono due le traiettorie che potrebbero interessare l’Italia. Le finestre temporali in cui frammenti del satellite potrebbero cadere sul territorio nazionale sono comprese tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre, e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre.
Gli esperti dei 25 Paesi del MIC-Monitoring information Centre, collegati in tele-conferenza con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno condiviso le informazioni sull’evoluzione degli scenari relativi al rientro sulla Terra del satellite Uars della Nasa e hanno informato gli altri Paesi sulle attività intraprese per informare i cittadini sulle norme di auto protezione da adottare. Non sono emerse indicazioni differenti per la popolazione rispetto a quelle diramate dal Dipartimento della Protezione Civile.Attraverso il Cecis – Common Emergency Communication and Information System, una piattaforma informatica in grado di garantire lo scambio delle informazioni in tempo reale tra i Paesi del MIC, il Dipartimento della Protezione Civile sta mettendo a disposizione le informazioni validate e aggiornate in suo possesso.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 17.30
ATTENZIONE, TORNA AD AUMENTARE IL RISCHIO PER L’ITALIA. Novità dal Comitato Operativo. Le novità importanti emerse nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, sulla base delle indicazioni e delle valutazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico in seguito all’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr sono:
l’aumento all’1,5% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano
la reinclusione della seconda traiettoria nei possibili scenari.
Pertanto, tornano ad essere due le finestre temporali d’interesse per l’Italia: la prima tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre, e la seconda tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre. Più in generale, la previsione di rientro del satellite è centrata intorno alle 23:30 di oggi (ora italiana), con una finestra d’incertezza che si apre alle 19:30 del 23 settembre e si chiude alle 5:00 del 24 settembre.
Aree potenzialmente a rischio. In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna.
Traffico aereo. In analogia alla decisione assunta ieri da Enav in ambito di Comitato Operativo di emettere un avviso-notam (notice to air men) agli aereo naviganti per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del Nord Italia, oggi anche l’Eurocontrol, organizzazione responsabile della gestione dei flussi di traffico aereo in Europa, ha emanato una info aeronautica Aim (Aereonauticl information message), sulla base delle indicazioni provenienti dalla Nasa, che corrispondono per la parte generale a quanto già previsto in ambito italiano.
Norme di auto protezione. Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nelle due finestre temporali d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
– è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;
– i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
– all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);
– è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell’impatto;
– i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 15.00

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[gview file=”http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/traiettoria_1_satellite.pdf”]
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AGGIORNAMENTO ORE 11:00
E’ in corso una riunione del Comitato tecnico scientifico per dettagliare le indicazioni di auto protezione. Le informazioni saranno pubblicate appena disponibili. L’Abruzzo sembra essere fuori dalla possibile traiettoria di caduta del satellite UARS. La conferma verte sul fatto che solo una traiettoria potrà interessare l’Italia in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre. Le regioni nelle quali potrebbero cadere i pezzi del satellite fuori controllo, infatti, sarebbero Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, parzialmente l’Emilia Romagna (Piacenza e Parma), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine). In realtà sarà possibile avere informazioni dettagliate solo poco meno di due ore prima dell’impatto. Dati certi, infatti, saranno disponibili un’ora e 40 minuti prima dell’impatto di Uars contro l’atmosfera. A META’ PAGINA IL VIDEO DELLA POSSIBILE TRAIETTORIA DI CADUTA DEL SATELLITE.

COMUNICATO DELLA PROTEZIONE CIVILE delle ore 09:30
Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’ultimo aggiornamento di oggi, 23 settembre, ha confermato lo scenario prospettato nel punto di situazione delle 20.30 di ieri.
La probabilità che uno o più frammenti del satellite cadano sul nostro territorio è stimabile intorno allo 0,6%. Una sola la traiettoria di interesse per l’Italia, in un’unica finestra temporale compresa tra le 21.25 e le 22.03 di oggi. L’area potenzialmente a rischio comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna, Verona, Vicenza, Belluno, Treviso per il Veneto e Pordenone e Udine per il Friuli Venezia Giulia.
Questa mattina, alle 11 è previsto il collegamento in video-conferenza tra il Dipartimento della Protezione Civile e le strutture nazionali di protezione civile degli altri Paesi europei interessati. Obiettivo dell’incontro, lo scambio di informazioni sulle attività intraprese e un confronto sulle indicazioni relative alle norme di auto protezione da adottare. Restano valide le seguenti indicazioni:
– è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
– i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
– all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
L’Enav-Società nazionale per l’assistenza al volo ha emesso un avviso agli aereonaviganti-notam (notice to air men), per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del nord Italia nella fascia oraria 21.25 e le 22.03. Al momento non è prevista nessuna limitazione al traffico aereo così come di quello ferroviario, stradale, autostradale e marittimo.
E’ stato firmato ieri il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che dispone il coinvolgimento delle strutture operative del Sevizio Nazionale della Protezione Civile in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale Nasa Upper Atmosphere Research Satellite (UARS) . Al Capo Dipartimento della Protezione Civile è affidato il coordinamento delle attività.
Il Comitato Operativo continua a monitorare l’evoluzione della situazione in stretto raccordo con le strutture di coordinamento attivate in tutte le regioni interessate.

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AGGIORNAMENTI DEL 22/09/2011

COMUNICATO DELLA PROTEZIONE CIVILE delle ore 21:00:
Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’aggiornamento delle ore 20:00 ha modificato lo scenario prospettato nel precedente punto di situazione.
Sulla base degli ultimi dati disponibili, sia sullo stato orbitale che sull’attività solare prevista, la previsione di rientro è centrata intorno alle 19:20 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 14:00 del 23 settembre e si chiude alle 03:00 del 24 settembre. All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità, corrispondente ad una probabilità stimabile intorno allo 0,6%, che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio.
La traiettoria. La principale novità è che solo una traiettoria potrà interessare l’Italia in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre. L’area potenzialmente a rischio, di conseguenza, è ridotta e interessa interamente le regioni Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, e parzialmente l’Emilia Romagna (Piacenza e Parma), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine).
Tutte le Regioni interessate e le Province Autonome hanno comunicato di aver attivato le proprie strutture operative che monitoreranno l’evolversi della situazione e adotteranno le misure necessarie in constante contatto con il Comitato centrale.

Il prossimo aggiornamento, firmato Protezione Civile, verrà emesso domani mattina alle ore 9.30; nel frattempo il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, sarà riunito in seduta permanente fino al cessato allarme.
COMUNICATO DELLA PROTEZIONE CIVILE delle ore 16:00:
Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’aggiornamento delle ore 15.30 ha confermato lo scenario prospettato nel precedente punto di situazione.
Restano attualmente inalterate le indicazioni rispetto alle due possibili traiettorie e alle finestre di attenzione. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno inoltre annunciato che nelle prossime ore sarà individuata con maggiore precisione l’area potenzialmente a rischio, ma che nell’ora – quaranta minuti che precederanno l’evento sarà difficile circoscrivere ulteriormente l’area di possibile impatto.
Le simulazioni relative all’impatto dei frammenti sull’edilizia tipica degli anni Cinquanta confermano lo scenario generale di danno atteso, ossia la possibilità che i frammenti di maggiori dimensioni danneggino tetti e solai sottostanti, senza provocare il crollo degli edifici.
Restano pertanto valide le indicazioni già fornite sulle norme di auto protezione da adottare:
– è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
– i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
– all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle ore 20.00.

COMUNICATO DELLA PROTEZIONE CIVILE delle ore 13:00:
Si chiama Upper Atmosphere Research Satellite (UARS) il veicolo spaziale NASA che nel settembre 1991 fu collocato su un’orbita circolare in prossimità della navetta spaziale Discovery. Il satellite ha una massa di 5668 kg, è lungo circa 10 metri e ha un diametro di 5 metri. Nel 2005, dopo 14 anni di missione scientifica, il propellente residuo è stato utilizzato per modificare, abbassandola, l’orbita del satellite: otto manovre per contribuire alla disintegrazione dell’oggetto, ormai in fase di abbandono.
Nelle prossime ore, nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 settembre, il processo di decadimento naturale giungerà al suo epilogo, entrando in contatto con l’atmosfera terrestre. Sulla base delle simulazioni effettuate nel 2002 dalla Nasa, ipotizzando la frammentazione del satellite a 78 km di quota, alcuni componenti di dimensioni variabili, non avendo subito la totale disintegrazione dovuta al rientro negli strati più densi della nostra atmosfera, potrebbero raggiungere il suolo terrestre dopo aver percorso un arco di 800 km, interessando anche il territorio italiano. L’eventuale impatto avverrà lungo la verticale locale.
Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del satellite stesso rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché alle conseguenze sulla materia dell’attività solare.
Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la previsione di rientro sulla terra è centrata intorno alle 19:15 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle ore 13:00 del 23 settembre e si chiude alle ore 05:00 del 24 settembre. All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. Le finestre di interesse per l’Italia sono al momento comprese tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre coinvolgendo potenzialmente le regioni del Nord Italia (Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano). Allo stato attuale non è quindi ancora possibile escludere la possibilità, corrispondente a una probabilità stimabile attualmente intorno allo 0,9%, che uno o più frammenti del satellite UARS possano cadere sul territorio italiano. Sarà possibile determinare con precisione l’area interessata e l’orario dell’impatto un’ora /40 minuti prima dell’evento stesso.
Il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, sarà riunito in seduta permanente fino al cessato allarme, sia per analizzare gli scenari che per prendere le dovute decisioni in tempo reale. E’ stata inoltre definita una struttura tecnica di supporto al Comitato Operativo costituita da esperti del Dipartimento della Protezione Civile, ASI, Forze Armate, Vigili del Fuoco, ISPRA, ENAV, con il compito di monitorare l’evoluzione della situazione e fornire le corrette informazioni scientifiche al Comitato Operativo. Inoltre nelle regioni interessate si stanno costituendo dei Centri di coordinamento che coinvolgono le strutture e i soggetti interessati.
In riferimento agli aggiornamenti che perverranno dal Comitato Operativo l’ufficio stampa provvederà a dare informazioni tecniche agli organi di stampa e a pubblicare bollettini periodici sul sito web del Dipartimento www.protezionecivile.gov.it.
Eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.
Tuttavia sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nel corso degli intervalli temporali di interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
– è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
– i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
– all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
Si chiede alle televisioni e radio nazionali e locali e ai siti web istituzionali di trasmettere in tempo reale tutte le informazioni disponibili che saranno progressivamente più precise con l’avvicinarsi dell’evento stesso.

AGGIORNAMENTO ORE 14:40
“La probabilità che il satellite della Nasa Uars possa impattare sulla Terra è dello 0,9%”. A sottolinearlo è la Protezione civile italiana, nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Roma. L’intera area del Mediterraneo, e non solo il Centro-Nord Italia, potrebbe essere colpita dalla disintegrazione del satellite,
che entrerà in atmosfera tra le giornate di venerdì 23 e sabato 24 settembre. I frammenti potrebbero disperdersi in un’area di 600-800 chilometri. In particolare al momento sono due le possibili finestre di caduta: la prima tra le 21.25 e le 22.03 del 23 e la seconda tra le 3.34 e le 4.12 del 24.
“Non ci sarà nessuna evacuazione dei cittadini che abitano nelle zone del nord Italia che potrebbero essere interessate dalla caduta dei frammenti del vecchio satellite della Nasa, prevista per domani, anche perchè dovremmo evacuare 20 milioni di persone”: ad evidenziarlo è stato il Capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, al termine della riunione del Comitato operativo della Protezione civile convocato d’urgenza in mattinata. “Ci troviamo di fronte a un evento – ha spiegato Gabrielli – di cui non c’è letteratura perchè la stragrande maggioranza di questi frammenti cade in mare o in zone deserte. Dunque stiamo cercando di mettere in piedi per la prima volta un sistema di autoprotezione che passa innanzitutto per una informazione trasparente, chiara e tempestiva. Al momento – ha spiegato Gabrielli – i suggerimenti che vengono dati alla popolazione sono di evitare i luoghi aperti nelle finestre di caduta e di evitare i piani alti degli edifici e di porsi sotto le architravi o nelle zone ad angolo delle proprie case e non al centro dei solai”. Per Gabrielli, «la certezza di un eventuale impatto a terra si potrà avere solo tra i 40 e i 60 minuti prima. E questo consentirà, eventualmente, di circoscrivere il raggio di possibile caduta in un’area di 10-20 chilometri».
La Protezione Civile, inoltre, informa che “è riunito in seduta permanente il Comitato Operativo, convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, d’intesa con l’Asi-Agenzia spaziale italiana, per monitorare l’evoluzione degli scenari legati al rientro sulla Terra del veicolo spaziale della NASA UARS – Upper athmosphere reasearch satellite e prendere le opportune decisioni in tempo reale. Sul sito www.protezionecivile.gov.it verranno pubblicati periodicamente tutti gli aggiornamenti e le informazioni emerse nel corso dell’attività del Comitato”.
ECCO LA POSSIBILE TRAIETTORIA DI CADUTA DEL SATELLITE UARS:

AGGIORNAMENTO ORE 13:10
Anche se alcune fonti non confermate parlano di un possibile interessamento del Nord Italia, secondo gli esperti non si possono avere indicazioni utili circa la traiettoria finale del satellite prima della tarda mattinata di domani
. I frammenti potrebbero cadere tra le 19:15 di domani e le 5 di sabato.
AGGIORNAMENTO ORE 11:52
E’ prevista per le ore 12 una conferenza stampa sugli esiti dell’incontro come si legge in una nota: “Con riferimento al Comitato operativo, convocato per analizzare gli scenari e valutare i possibili interventi relativi alle traiettorie seguite dal satellite NASA Upper athmosphere reasearch satellite (UARS) che potrebbero interessare l’Italia, si informano gli organi di stampa ed informazione che alle ore 12.00 di oggi, gioved 22 settembre, presso la sede del Dipartimento della Protezione civile di Via Vitorchiano 4, si terrà una conferenza stampa del Capo Dipartimento“.
Il rischio che possano esserci danni per gli esseri umani, comunque, sembra essere pari a 1 su 3.200. Grande quanto un autobus, il satellite era in orbita da 20 anni per raccogliere dati sulla fascia di ozono che protegge la Terra dai raggi ultravioletti. La sua caduta e’ probabilmente la conseguenza dell’impatto con i detriti di un altro satellite, avvenuto pochi anni fa.
Al momento (ma sono solo indiscrezioni non confermate) le regioni interessate dal fenomeno potrebbero essere Liguria, Emilia Romagna e Toscana.
AGGIORNAMENTO ORE 01:00

“Il Dipartimento della Protezione civile, in riferimento alle informazioni legate al rientro sulla terra del veicolo spaziale della NASA Upper athmosphere reasearch satellite (UARS), rende noto che è stato convocato un Comitato operativo d’intesa con l’Agenzia spaziale italiana (ASI) per oggi, giovedì 22 settembre 2011 alle ore 10, presso la sede del Dipartimento per analizzare gli scenari e valutare possibili interventi relativi alle eventuali traiettorie che potrebbero interessare l’Italia”: è quanto si apprende dalle agenzie che, intorno a mezzanotte, hanno iniziato a diffondere la notizia, poi confermata da un comunicato pubblicato su protezionecivile.gov.it, secondo la quale la Protezione Civile si starebbe attivando con urgenza, in sinergia con l’Agenzia Spaziale Italiana e tutte le istituzioni competenti in materia di sicurezza nazionale, al fine di valutare gli scenari legati ad una possibile (ma per il momento – sembra – comunque ancora remota) emergenza legata alla caduta sulla Terra del satellite Uars il quale, secondo alcuni calcoli della Nasa, potrebbe perdere dei frammenti proprio sull’Italia nella giornata di domani, venerdì 23 settembre.
Secondo le simulazioni effettuate dalla Nasa, infatti, al momento del rientro del satellite (fuori controllo) – del peso di 7 tonnellate, lungo 11 metri e largo 4,5 – quando questo brucierà nell’atmosfera 26 suoi componenti potrebbero raggiungere il suolo e cadere in un raggio di 800 chilometri. Tra le traiettorie possibili di caduta, secondo quanto prevedono al momento le simulazioni, viene indicata anche l’Italia. Ma viene ribadito si tratta di simulazioni al computer che dovranno essere confermate, o smentite, dall’analisi dei dati che arriveranno nelle prossime ore.
Seguiranno aggiornamenti nelle prossime ore.

Sezione del sito web Nasa dedicata al satellite UARS: http://www.nasa.gov/mission_pages/uars/index.html
Le ultime notizie dalla rete:
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