È arrivato l’inverno e ci terrà compagnia con basse temperature per buona parte della settimana. Possibile cambio di circolazione nel weekend
[Aggiornamento a cura di Giuseppe Marcello dell’Associazione AQ Caput Frigoris].
I primi segnali di indebolimento del vortice polare si individuano con molta chiarezza, oltre che dagli episodi di maltempo che stiamo vivendo, anche scorrendo le mappe meteorologiche che ci mostrano una settimana, quella entrante, interessata prevalentemente da fredde correnti nordorientali e da ripetute ondulazioni della corrente a getto polare. Una saccatura molto fredda in quota sull’Europa orientale e, in parte, sulla nostra penisola sta determinando ancora episodi di instabilità sulla nostra regione. Non cambierà molto lo scenario nella giornata di lunedì quando
l’anticiclone sulla Scandinavia riuscirà a congiungersi con l’omologo russo causando il distacco di una goccia molto fredda che andrà a “continentalizzarsi”, spingendosi con moto retrogrado anche sulla nostra penisola (fig1).
wxcharts: fig1, valori geopotenziali sul piano isobarico di 500hpa e pressione al suolo a confronto e previsti per domenica 27 e lunedì 28 febbraio secondo il modello matematico Gfs
La giornata di domani, lunedì 28 febbraio, sembra comunque mostrare una momentanea attenuazione dei fenomeni, ma le temperature sulla nostra regione conosceranno molto probabilmente un ulteriore ribasso con l’ingresso di aria più fredda dai Balcani. Proprio il movimento retrogrado di questa goccia fredda sarà accompagnato dall’ingresso di aria via via più fredda tra lunedì e la
giornata di martedì (isoterme fino a -6°C/-7°C a 850hpa/1500 metri circa), e sarà sostenuta in media troposfera da isoterme di ben -32°C (fig2).
meteociel: fig2, temperature sul piano isobarico di 850hpa (1500 metri circa) e a 500hpa (5500 metri circa) previsti dal centro europeo ECMWF tra la notte e il mattino di martedì 1 marzo
Sulla base delle ultime simulazioni modellistiche, non ancora perfettamente allineate, saranno possibili nuovi episodi di maltempo, tra la tarda serata di lunedì e parte della giornata di martedì, meno intensi rispetto a quelli che hanno interessato e interessano ancora la nostra regione, ma comunque meritevoli di essere seguiti per la possibile convezione che potrà innescarsi in Adriatico a causa di un leggero boundary di basso livello tra i venti di nordest e nordovest, richiamati da un blando minimo di bassa pressione sul basso Adriatico (fig3).
meteociel: fig3, venti al suolo previsti per il mattino di martedì 1 marzo dal modello matematico ICON. Integrazione personalizzata che evidenzia il boundary o convergenza di venti (riquadro nero) e bassa pressione (B)
La formazione di cumulonembi potrà essere favorita anche dal contrasto tra masse d’aria sempre più fredde e temperatura del mare, relativamente più “caldo”. Potrebbe essere, questa, una buona occasione, per alcune fortunate località costiere, per assistere a “coreografici” rovesci di neve o neve tonda (Graupel). Si tratterà eventualmente di rovesci brevi e isolati che non dovrebbero apportare un quantitativo significativo di neve (fig4), episodi di stau o sbarramento potranno invece favorire ancora nevicate interessanti lungo il settore appenninico e nelle aree immediatamente a ridosso di esso (fig5).
wxcharts: fig4, accumuli nevosi (in cm) previsti fino a mercoledì 2 marzo dal centro europeo ECMWF
Consorzio LaMMA: fig5, accumuli nevosi previsti in 6 ore nella prima metà della giornata di martedì primo marzo dal modello MOLOCH ECM 2.5km
Mercoledì la goccia muoverà definitivamente verso levante lasciando la nostra penisola per lo più sgombera da nubi ma in un contesto comunque freddo e ventilato. Secondo gli ultimi dati sul medio/lungo termine elaborati dai principali centri di calcolo, la seconda metà della settimana non dovrebbe presentare significativi episodi di maltempo, ma è necessario tenere ben presente che la nostra regione rimarrà per buona parte della settimana (almeno fino al weekend) esposta a correnti settentrionali che manterranno le temperature sotto la media trentennale del periodo (fig6).
wetterzentrale: fig6, grafico a spaghi delle temperature e delle precipitazioni previste sul piano isobarico di 850hpa (1500 metri circa) dalle diverse emissioni modellistiche del centro di calcolo GFS (coordinate di Pescara). Integrazioni grafiche personalizzate
Fare previsioni in questo contesto diventa molto insidioso, essendo gli stessi modelli matematici a mostrare qualche fisiologico tentennamento, pertanto saremo quanto mai prudenti e generici nel descrivere quelle che potrebbero essere le condizioni meteorologiche della seconda metà della settimana. Nelle giornate di giovedì e venerdì, i due principali modelli di riferimento (ECMWF e Gfs) mostrano un aumento dei valori di geopotenziale in media troposfera associati a un promontorio mobile di alta pressione posizionato sull’Italia e l’Europa centrale, in risposta all’affondo di una saccatura tra isole britanniche e Francia (fig7).
wetterzentrale: fig7, valori geopotenziali sul piano isobarico di 500hpa e pressione al suolo previsti per giovedì 3 marzo secondo ECMWF
Le condizioni sulla nostra regione dovrebbero mantenersi buone almeno fino a venerdì. Sabato e domenica sarà forse la saccatura atlantica in discesa sulla Francia a consentire un cambio di circolazione delle correnti sulla penisola con l’arrivo di masse nuvolose dal Mediterraneo a “sporcare” i nostri cieli (fig8) e a disturbare, secondo l’ultima emissione di Gfs da prendere con tutte le precauzioni del caso, le giornate di sabato e domenica, ipotesi comunque ancora molto poco attendibile data la distanza temporale (fig9).
ECMWF: fig8, mappa previsionale della copertura nuvolosa e tipologia di nubi per la giornata di sabato 5 marzo
meteociel: fig9, nuvolosità, precipitazioni e pressione al suolo previsti per sabato 5 marzo dall’ultima emissione del modello Gfs
Non ci resta che continuare a monitorare quelli che sono i possibili scenari offerti dai centri di calcolo e invitarvi a rimanere sempre aggiornati con le previsioni quotidiane di Thomas Di Fiore e Giovanni De Palma.
– Giuseppe Marcello, Meteo AQ Caput Frigoris