Previsioni per i prossimi giorni

Settimana che si preannuncia variabile. Freddo lunedì. Peggiora tra venerdì e sabato?

[Aggiornamento a cura di Giuseppe Marcello dell’Associazione AQ Caput Frigoris].

 

Settimana che si chiude senza far troppo rumore, nel segno della variabilità e delle scarse precipitazioni, lasciando in eredità per la prossima un quadro piuttosto immutato.
Sebbene le temperature siano scese su gran parte del territorio regionale grazie a deboli flussi da est (fig1), stiamo vivendo un inizio anno – e qualcuno dirà “un intero inverno” – fiacco dal punto di vista delle precipitazioni, specie nevose, ma che sta invece premiando a più riprese le aree del Mar Nero e della Russia occidentale (fig2).
Fig1, Meteociel. Temperature minime al suolo registrate questa mattina

 

Fig2, innevamento sulla Turchia del 20 gennaio. Scatto satellitare del satellite Aqua/MODIS

 

Nulla o poco cambierà sostanzialmente con l’inizio della prossima settimana, quando il quadro sinottico si aprirà con il centro dell’alta pressione ancora centrato tra isole britanniche e la Manica (fig3), in espansione verso la Scandinavia e quindi ancora la goccia gelida ad imbiancare le aree del Mar Nero (isoterme fino a -42°C sul piano isobarico di 500hpa!). E l’Italia?

 

Fig3, mappa previsionale di altezza geopotenziale sul piano isobarico di 500hpa e pressione al suolo per la giornata di lunedì ad opera del centro di calcolo americano Gfs

 

Trovandoci geograficamente nel mezzo, tra l’azione dell’anticiclone e quella del gelo continentale sulla penisola anatolica, risentiremo con buona probabilità di una sostanziale variabilità meteorologica, soprattutto sul lato adriatico dove, a fugaci incursioni di aria fredda dai Balcani (lunedì), si alterneranno cieli perlopiù sereni. Temperature in calo nella giornata di lunedì (isoterme di -6°C a 850hpa) che rimarranno in media o di poco sotto per tutto l’arco della settimana con possibilità di gelate nelle notti con cielo sereno (a proposito, occhio alle minime delle stazioni meteo).
Situazione che potrebbe – e il condizionale è quanto mai d’obbligo – subire una rapida variazione nella seconda metà della settimana, almeno stando alle ultime emissioni dei principali centri di calcolo, che ci mostrano una ondulazione in seno al getto polare, in risposta ad un rinvigorito anticiclone delle Azzorre, in grado, potenzialmente, di determinare condizioni di instabilità sulla nostra penisola tra venerdì e sabato (fig4).
Fig4, mappa previsionale di altezza geopotenziale sul piano isobarico di 500hpa e pressione al suolo per la giornata di venerdì ad opera del centro di calcolo americano Gfs

 

Uno scenario più sfavorevole è proposto questa mattina dal centro europeo per le previsioni a medio termine “ECMWF”, con la suddetta ondulazione sospinta ancora una volta verso Grecia e Mar Nero da una più debole azione anticiclonica (fig5).

 

Fig5, mappa previsionale di altezza geopotenziale sul piano isobarico di 500hpa e pressione al suolo per la giornata di sabato ad opera del centro europeo per le previsioni a medio termine "ECMWF

 

Dinamica ancora molto poco affidabile e che mostra una forte percentuale di incertezza (spread) nelle mappe dello stesso centro di calcolo con i colori viola più accesi ad indicare la scarsa affidabilità della previsione, in questo caso dei valori geopotenziali a 500hpa, gli stessi che definirebbero i contorni di una eventuale saccatura sull’Italia (fig6).

 

Fig6, grado di incertezza previsionale "spread" per la giornata di sabato secondo il centro europeo per le previsioni a medio termine "ECMWF"

 

In conclusione, per la nostra regione la settimana si aprirà nel segno della variabilità, qualche rovescio (nevoso a quote interessanti) sul settore orientale nella giornata di lunedì (fig7) e condizioni di stabilità nelle giornate di martedì e mercoledì.

 

Fig7, mappa previsionale di nuvolosità, pressione al suolo e precipitazioni per la giornata di lunedì ad opera del modello matematico ARPEGE

 

Ancora poco chiara la dinamica per la seconda metà della settimana, ma avventurandoci in una interpretazione più generale delle varie emissioni le condizioni continueranno a mantenersi pressoché variabili, con un POSSIBILE peggioramento più deciso (ad oggi ancora incerto e previsto tra venerdì e sabato) e di cui si parlerà, nel caso, nei prossimi aggiornamenti.
Data la notevole distanza temporale che separa alcuni degli eventi appena descritti, è bene tenere a mente che la possibilità di imbattersi in “sorprese” o variazioni nel campo previsionale è sempre elevata, pertanto per avere un quadro sempre più chiaro e aggiornato della situazione vi invitiamo a seguire eventuali bollettini di criticità emessi dal Centro Funzionale del Dipartimento di Protezione Civile e le previsioni quotidiane del nostro Thomas Di Fiore e di Giovanni De Palma.
– Giuseppe Marcello, Meteo AQ Caput Frigoris

CREDITS:

  • Meteociel: fig1, temperature minime al suolo registrate questa mattina
  • EOSDIS Worldview: fig2, innevamento sulla Turchia del 20 gennaio. Scatto satellitare del satellite Aqua/MODIS
  • Wxcharts: fig3, mappa previsionale di altezza geopotenziale sul piano isobarico di 500hpa e pressione al suolo per la giornata di lunedì ad opera del centro di calcolo americano Gfs
  • Wetterzendrale: fig4, mappa previsionale di altezza geopotenziale sul piano isobarico di 500hpa e pressione al suolo per la giornata di venerdì ad opera del centro di calcolo americano Gfs
  • Wetterzendrale: fig5, mappa previsionale di altezza geopotenziale sul piano isobarico di 500hpa e pressione al suolo per la giornata di sabato ad opera del centro europeo per le previsioni a medio termine “ECMWF”
  • ECMWF: fig6, grado di incertezza previsionale “spread” per la giornata di sabato secondo il centro europeo per le previsioni a medio termine “ECMWF”
  • Meteociel: fig7, mappa previsionale di nuvolosità, pressione al suolo e precipitazioni per la giornata di lunedì ad opera del modello matematico ARPEGE

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